CASERTA, SIT IN DI PROTESTE DELLA ECOCAR

Caserta – Ancora un sit in di sciopero e di proteste per quel che concerne i lavoratori della EcoCar di Caserta, con alcuni lavoratori che chiedevano di esser ricevuti dal sindaco della città di Caserta Carlo Marino. Sotto un breve video riassuntivo di uno dei rappresentanti sindacali della FILAS per quanto rigurda i recenti accadimenti all’interno della ditta di trasporto e raccolta rifiuti.

CASERTA. Sit-in di protesta della Filas contro la ECOCAR e Carlo Marino. Il sindaco “nasconde la testa sotto la sabbia”

CASERTA – Nel racconto della storia travagliata tra il consorzio Eco Car e il comune di Caserta, Casertace è stata spettatrice interessata.

Spettatrice interessata poiché siamo stati l’unico giornale a raccontarvi cosa è successo in questi anni in maniera continuativa e, soprattutto, approfondendo in ogni articolo il racconto delle follie amministrative dietro d’appalto per la raccolta dei rifiuti a Caserta.

Sicuramente la situazione più incredibile è avvenuta un paio di anni fa, quando un consorzio, Ecocar, diventa una società diversa, senza che nessuno tra minoranza e organi di controllo (inutile parlare dell’amministrazione onestamente) abbia mosso realmente un dito, e si è vista affidare milioni di euro per il servizio di raccolta dei rifiuti, nonostante nessun appalto aggiudicato alla società Ecocar, diversa dal Consorzio vincitore del bando nel 2012, composto con la Ipi e l’Alba Paciello. Poi è arrivata la garetta 6+6 mesi, utile a sanare questo caos, ma che nulla ha cambiato per risolvere le criticità che si porta dietro la questione dei rifiuti in città. Tra le sigle sindacali che hanno deciso di non fermarsi dinanzi a questa vergognosa situazione c’è la FILAS, federazione dei lavoratori che da qualche tempo sta seguendo la questione complessa intorno ai dipendenti Eco Car nel comune di Caserta.

Ed è per questo motivo che la FILAS del segretario generale Francesco Napolitano ha organizzato un sit-in pacifico dinanzi al municipio a partire da martedì 24 agosto 2021, tutti i giorni, ad esclusione dei sabati e delle domeniche.

I motivi di questa protesta sono quelli che coloro che hanno letto Casertace già conoscevano un po’ di tempo. Qualche giorno fa infatti, eravamo tornati sulle assunzioni effettuate dalla società, in barba alla legge regionale che prevede l’obbligo nel settore rifiuti di mettere in servizio i lavoratori ex dipendenti del CUB, piuttosto che i figli di ex dipendenti o nomi calati dall’alto da Palazzo Castropignano. Ma come sapete sono tante le inadempienze. Una fra tutte, il fatto che il comune di Caserta (quindi noi cittadini-contribuenti, mica quelli di Rovigo) paga un canone mensile di oltre un milione di euro per 180 unità lavorative, mentre la Eco Car in servizio ne ha a stento 160. E questo significa che nelle casse del privato ci sono più soldi di quelli che dovrebbe ricevere. La FILAS si lamenta anche del mancato rispetto della legge sulla sicurezza sul lavoro, denunciando il fatto che i dipendenti rischiano la propria salute ogni giorno.

Tendenzialmente Casertace non da grande spazio ha comunicati stampa e simili, ma questa volta ci è sembrato necessario mettervi al corrente di cosa avverrà nei prossimi giorni e soprattutto i motivi che hanno spinto questo sindacato a protestare contro il comune di Caserta e la Eco Car.

La Federazione Italiana lavoratori e ambiente servizi punta il dito anche contro il sindaco di Caserta Carlo Marino che, nella qualità di organo di vigilanza e di controllo, nulla fa dinanzi alle reiterate violazioni delle leggi e del capitolato d’appalto.

Confermiamo alla sigla sindacale che il silenzio di Marino va avanti da anni e non è legato alla campagna elettorale in corso, anche perché il primo cittadino, da novello Masaniello, ha deciso di impostare il suo racconto social sulla battaglia contro il Nord, i poteri forti, i giornali e tra poco potrebbe buttarci dentro anche i capelloni e il grammofono, ereditandoli direttamente dal Robertino di Ricomincio da Tre. Un modo particolare quello di Marino di fare dello storytelling della sua storia politica recente, compiuto come se questi non fosse stato un sindaco capace di soddisfare determinati appetiti privati. In questi anni, infatti, abbiamo potuto parlare di una concentrazione di potere attraverso affidamenti e appalti pubblici attorno alla fascia tricolore. Un fenomeno che si è notato ed è stato a tratti fin troppo manifesto. Marino in questi mesi pre elezioni sta provando a dotarsi di un certo purismo nel modo di descrivere la sua politica, una strategia che forse prova a far dimenticare l’indagine che lo vede coinvolto relativamente proprio all’appalto dei rifiuti: una gara da 116 milioni di euro finita nella rete investigativa della Direzione distrettuale antimafia.

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CASERTA Raccolta rifiuti, protestano i lavoratori del Cub: la Eco Car non rispetta la legge

CASERTA (r.s.) Protestavano stamattina davanti al Municipio, con tanto di striscioni, per chiedere il rispetto dei loro diritti. I lavoratori del Cub di Caserta aspettano di essere ricollocati nella Eco car, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nel capoluogo. “C’è una legge regionale, la 14/2016 art. 44 che prevede, in caso di vuoti in organico su un cantiere o per pensionamento, o per decesso, che tali vuoti vengano colmati dai lavoratori del Cub. Il Comune di Caserta – ha spiegato il rappresentante della organizzazione sindacale Filas, Francesco Tescione – ha attualmente un vuoto in organico di oltre 25 unità e non sta rispettando questa legge. Noi rivendichiamo il diritto alla ricollocazione”. Già nel mese di giugno, con una diffida indirizzata al sindaco Carlo Marino ed al prefetto di Caserta, la Filas invitava il primo cittadino, quale organo di vigilanza e controllo ,ad intervenire immediatamente nei confronti della Eco Car srl “facendo completare l’assunzione dei lavoratori del Consorzio di Bacino aventi diritto per incrementare l’organico a tutt’oggi sottodimensionato”. Si diffidava, inoltre, la Eco Car a non procedere ad alcuna sostituzione di eventuali dipendenti prossimi al pensionamento o per qualsivoglia altra ragione se non attingendo dagli elenchi Cub poiché, in caso di ulteriore inosservanza e violazione della legge la Filas si sarebbe vista costretta a denunciare il tutto alla procura della Corte dei Conti.

A questo si è aggiunta un’ulteriore questione: la Eco Car ha chiamato già una decina di lavoratori del Cub proponendo loro, però, un contratto che prevede un periodo di prova di 90 giorni; successivamente valuterà se assumere o meno questi dipendenti. Ma è legittima questa clausola? Se queste persone dopo tre mesi non dovessero essere più  assunte si ritroverebbero in mezzo ad una strada (e non certo per lo spazzamento)… Insomma la situazione è davvero incandescente, tanto più che i lavoratori del Cub accusano la Eco Car di usare gli interinali, invece che attingere dall’elenco del Consorzio di bacino. Il sindacato non ritiene più accettabile “l’arroganza e la presunzione dell’Azienda Eco Car s.r.l – scrive la Filas in un comunicato – che imperterrita continua a non immettere in servizio le unità mancanti per il completamento dell’organico storico e per cui, mensilmente riceve il canone pieno pur se gli effettivi al lavoro risultano essere 157 a fronte appunto dei 180; ritenendo inammissibile e inconcepibile che le unità mancanti da attingere esclusivamente ai sensi dell’articolo citato dalle liste Cub e che dovrebbero essere già in servizio dal marzo 2021 ma che a tutt’oggi non sono stati ancora del tutto selezionati; ritenendo non più ammissibile il ritardo e le violazioni reiterati della Eco Car mentre il sindaco e il responsabile del servizio nella qualità di verifica e controllo nonché di vigilanza, non riescono ad “imporre” alla Eco Car il rispetto della più volte richiamata Legge anche se, gli organismi sopra citati hanno a più riprese ribadito che si prefigura un notevole danno erariale per il perpetrarsi di tali inottemperanze”. Per tutto ciò la Filas ha minacciato querela alla procura della Corte dei Conti.

Comune di Caserta: Adesso! Filas alla strenua difesa dei lavoratori!

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Cantiere rifiuti, scatta la protesta in Comune: “Assumete lavoratori del Cub”

Scoppia la bufera nel cantiere di igiene ambientale di Cesa. Il coordinatore provinciale del sindacato Filas, Francesco Tescione ha denunciato un presunto mancato rispetto della normativa introdotta dalla legge regionale della Campania n. 14/2016, che stabilisce l’obbligo per il soggetto affidatario (in questo caso la Gpn srl) di utilizzare le unità di personale dei Consorzi di Bacino della Regione Campania e, al contempo, il divieto di procedere a nuove assunzioni per lo svolgimento del servizio dei rifiuti fino al completo reimpiego delle unità di personale dei Cub. Per questo motivo è stato indetto, per mercoledì 9 giugno dalle ore 9,30, un presidio di protesta presso la Casa Comunale di Cesa.

“Il sindaco Enzo Guida se ne frega altamente degli obblighi normativi di legge in materia di assunzione dei lavoratori Cub – sottolinea Tescione – Altrettanto evidente è il disinteresse del Comune che non rispetta nè fa rispettare al gestore del servizio di igiene ambientale gli obblighi di legge. Con ogni probabilità interessi diversi dalla corretta attuazione normativa imperversano, saremo ben lieti di misurare nelle sedi opportune il peso della verità dei fatti e l’agire a tutela dell’interesse collettivo. In attesa saremmo al Comune di Cesa per tutelare gli interessi dei lavoratori Cub, donne e uomini ai quali è doveroso rivolgersi con rispetto e garantire le tutele di legge, soprattutto da parte di quanti grazie alla legge regionale guadagnano lauti stipendi”.

I lavoratori addetti al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti dovrebbero essere dodici, così come prevede il capitolato d’appalto. Ma attualmente ne risultano nove. “Queste unità lavorative mancanti devono essere prese dal Consorzio Unico di Bacino”, ribadisce Francesco Tescione, che ha chiesto all’Ente d’Ambito e alla Prefettura di Caserta “di agire con più incisività di fronte a chi sta raggirando la legge regionale e gli obblighi normativi, calpestando i diritti dei lavoratori Cub che da molti anni aspettano una giusta e dignitosa ricollocazione”.

La prefettura di Caserta convoca la FILAS per cercare di evitare lo sciopero dell’8 giugno 2021

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