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Temperature oltre i 30 gradi: disagi per i 25 bambini dell’asilo nido di Ghilarza

La salute degli operatori ma sopratutto dei piccolissimi ospiti dell’asilo nido di Ghilarza è da 15 giorni messa a dura prova dalle alte temperature. 

Nell’ampio stabile di Via Lussu non ci sono condizionatori d’aria in grado di mitigare il caldo soffocante che in questi giorni arriva costantemente a superare i 30 gradi centigradi. A poco servono i due ventilatori portati nei giorni scorsi e anche i due “pinguini” installati ieri sera, dopo le vivaci proteste degli operatori e dei genitori dei bimbi. I nuovi dispositivi si sono subito rivelati insufficienti, in relazione alle altissime temperature e anche all’ampia estensione dello stabile, dotato di larghe finestre. 

A segnare il  grave disagio, già una settimana fa,  è stato Piero Medde,  segretario regionale della FILAS, la Federazione Italiana lavoratori ambiente e servizi, che ha inviato una lettera all’amministrazione comunale di Ghilarza e alla Asl di Oristano. Nel documento si chiede un intervento “urgente e immediato, con gli strumenti ritenuti più opportuni, per consentire il benessere degli operatori e degli utenti e per evitare eventuali e spiacevoli problemi di salute”. 

Dopo l’appello del sindacato l’amministrazione comunale ha disposto il sopralluogo di due operatori, incaricati di effettuare la misurazione della temperatura l’interno dell’asilo. Nessuna risposta, al momento, è invece arrivata dall’Ufficio Igiene Pubblica della Asl di Oristano, pure interessata del problema.

Da ricordare che nell’asilo nido di Ghilarza, aperto dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 17,30, sono attualmente ospitati 25 bambini, di età compresa tra gli 8 mesi e i 3 anni, alcuni dei quali, proprio per il caldo eccessivo, non stanno frequentando il nido. Insieme a loro trascorrono la giornata nello stabile 8 operatori, tra educatori, ausiliari e un cuoco. 

“E’ come voler fermare la falla di una diga con un dito – afferma Piero Medde –  dopo 15 giorni l’installazione di due “pinguini” è l’unica soluzione adottata per mitigare il grande caldo che richiederebbe invece ben altre e più adeguate iniziative, anche perché i bambini ospitati nell’asilo sono davvero piccolissimi e quindi molto fragili”. 

L’asilo nido di Ghilarza è gestito da due anni da un’associazione temporanea di imprese a cui aderiscono la cooperativa Donna Più di Biella e la Ali Service di Cagliari. Le rette per tenere un bambino l’asilo partono da una cifra di 750 euro al mese, a cui vanno sottratti eventuali bonus o rimborsi disposti dal Comune.